Novecento

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una citazione di Gabriele Vacis che per chi non lo conoscesse, è il regista della prima messa in scena di Novecento di Alessandro Baricco, quella interpretata da Eugenio Allegri. Insomma leggendo quella citazione, mi sono ritrovato pienamente nel messaggio del regista che diceva: “il monologo è la più grande esperienza di solitudine cui un attore possa andare incontro”.

Manco a farlo apposta, pochi giorni prima avevo interpretato Novecento a Roma al CRAL della BNL e l’esibizione che a me non era piaciuta per niente, nonostante il giudizio di altri, mi aveva fatto sentire proprio quella terribile sensazione di cui parlava Gabriele Vacis: la solitudine.

Si è in scena, davanti a decine di persone e stranamente ci si sente soli! Probabilmente, quella solitudine, la si avverte ancor di più quando chi ti ascolta non ti da la sensazione di partecipare alle sensazioni che vorresti trasmettergli. Ecco, questa era la sensazione di quel giorno a Roma… cavolo, sembrava non mi stessero ascoltando. Sembrava che le mie parole da sole non bastassero a catturare l’attenzione del pubblico. Forse è stata colpa di un paio di blocchi di memoria che mi hanno causato non poco imbarazzo o forse chissà non era la mia serata. Continua a leggere

Vi siete mai arrabbiati con Dio?

Io no! O meglio, non mi era mai successo, fino a stasera. Il pezzo che stasera dovevo recitare ha suscitato in me forti emozioni; troppo forti. La colpa è di Guglielmo che come sempre ascolto forse troppo: “mi raccomando, tira fuori tutta la rabbia che hai! Non
pensare ai ‘virtuosismi’, devi essere incazzato con Dio”.

Io incazzato con Dio? Io che mentre provavo a casa per imparare il pezzo a memoria, dicevo “Zio” pur di “non pronunciare il nome di Dio invano”. Insomma, si, sono molto credente, anche se come tanti non praticante, ma non è questo il punto. Continua a leggere

Filizeppo e i fiori magici

Filizeppo - Copertina libroRaccontare fiabe è uno dei migliori strumenti che abbiamo per comunicare in modo chiaro e diretto con i nostri bambini. Lo spaventapasseri Filizeppo e il suo amico passero Fienolino, rappresentano in queste quattro fiabe il mondo adulto e il mondo bambino cercando di lasciare al piccolo lettore chiari messaggi sui valori dell’amicizia, la lealtà, il coraggio e l’amore. I guadagni provenienti da questo libro saranno interamente devoluti all’Associazione Futuro ONLUS di Pomezia (Roma).

E-book gratuito

Stai pe’ diventà padre

Stai pe’ diventà padre…
e pe’ certe cose… stamme a sentì:
dovrai attaccà er cappello.
Hai capito che te dico? nun poi fa più er monello!

Stai pe’ diventà padre…
ch’avrai ‘n chiodo fisso ‘n testa…
ma che stai a pensà? mica quello!
la creatura… er motivo della festa.

Stai pe’ diventà padre…
e certo… e che ce vò?
togli er pannolino, st’attento ar vestitino,
sciacquaie er culetto, poggialo sul letto.
“Attento che te cade! metteie er ciuccetto…”
“Oddio l’ha sputato! è annato sotto al letto.”
“E so giorni che nu dorme! ‘so le colichette!”
er ciuccio, l’aria quanno magna…
…ma la cacca l’hai guardata?

Stai pe’ diventà padre…
nun so ditte che vordì, nun l’ho capito manco io,
la vita m’è cambiata eppure ancora so contento,
perchè co’n pupo tra le braccia te scordi tutto quanto.

Diario di un condottiero

Il tempo scandisce periodi ben precisi della nostra esistenza, talmente precisi che a volte sembra di viverli e ricordarli come se appartenenti a nostre vite precedenti.
In una mia vita precedente ad esempio, ricordo di esser stato un condottiero, uno di quelli che sfidano i mari, sbarcano su isole remote e affrontano gli imprevisti e gli eventi senza paura! emhh va beh, proprio senza paura no, ma ricordo un episodio che da solo rappresenta e racconta tutta la mia vita di condottiero dei mari. Continua a leggere