Io no! O meglio, non mi era mai successo, fino a stasera. Il pezzo che stasera dovevo recitare ha suscitato in me forti emozioni; troppo forti. La colpa è di Guglielmo che come sempre ascolto forse troppo: “mi raccomando, tira fuori tutta la rabbia che hai! Non
pensare ai ‘virtuosismi’, devi essere incazzato con Dio”.
Io incazzato con Dio? Io che mentre provavo a casa per imparare il pezzo a memoria, dicevo “Zio” pur di “non pronunciare il nome di Dio invano”. Insomma, si, sono molto credente, anche se come tanti non praticante, ma non è questo il punto.
C’è da essere incazzati con Dio certo, ce ne sono di motivi, forse troppi, ma il mio ottimismo, la mia voglia di vivere, la mia completa fiducia in quel Dio che mi ha in qualche modo regalato questa vita, da sempre mi hanno portato a non pormi troppe domande. Ho sempre pensato che forse non ci è dato di capire troppe cose.
Come potevo incazzarmi quindi? Io non avevo inventato ali per l’aria o chiglie per l’acqua e ne tanto meno cavalli di ferro per la terra. Non avevo fatto niente di quello che avrei recitato. Poi però la mia “ricerca interiore” (va beh ‘so le 00:17 passatemi il termine), mi ha portato inevitabilmente su una delle cose che più mi sono riuscite nella vita: mia figlia. La mia mente in quel momento, ha raggiunto pensieri ch’era meglio neppure sfiorare!
Le mani mi tremavano. Gli altri tardavano a trascinare le ragazze fuori dalla scena e io li fremevo, per alzarmi, per imprecare, per urlare finalmente contro quel “Dio”.
A fine pezzo, dopo aver quasi perso la voce, Gueglielmo mi ha detto: “sei troppo veloce”; Massimo “ti muovi troppo velocemente”.
Ma cazzo! Non potete immaginare cosa mi è venuto su dallo stomaco…
… va beh giusto un piccolo sfogo, la prossima volta dico Dio e penso Zio ch’è meglio!