Ogni anno di questi tempi, leggo di mamme e papà di “famiglie autistiche” come la mia che raccontano tristemente cosa hanno vissuto durante la tradizionale “recita scolastica” di fine anno.
Tranne rare e bellissime storie di reale inclusione come la nostra, la maggior parte delle volte leggo di mamme e papà che hanno dovuto assistere a scene assurde, dove in qualche modo si è cercato di risolvere il “problema” bimbo+autismo+recita=disastro.
Quest’anno, mentre assistevo alla recita della classe di mio figlio, una mamma seduta al mio fianco, proprio nel momento in cui si stava esibendo un bambino bravissimo, si è istintivamente girata verso di me e con un viso pieno di orgoglio e amore mi ha detto: “Quello è il mio!”.
Ero sinceramente felice per lei e anch’io avrei fatto senz’altro la stessa cosa nel semplice momento in cui è entrato nella palestra mio figlio ma insomma io lo avrei fatto per il solo e semplice motivo che era entrato in quella palestra! E certo è che la signora non avrebbe compreso quanto orgoglio avrei manifestato dicendole “Quello è il mio!”. Non avrebbe potuto capire perchè non sa con quanto sforzo e difficoltà, un bambino con autismo e ipersensibilità sensoriale, entra in un luogo così chiassoso e colmo di decine di persone.
Matteo è entrato nella palestra, poi, senza che la cosa mi sconvolgesse, non è riuscito ad “entrare nel suo personaggio” e così a grande fatica, una sua adorabile compagnetta prima e la sua fantastica maestra dopo, hanno cercato di aiutarlo. Poi vabbè, è scappato via!
Ogni anno di questi tempi vado alla recita di mio figlio, ogni anno migliaia di “famiglie autistiche” vanno alla recita delle classi dei loro figli. Vanno, sapendo che potrebbero assistere all’ennesimo sopruso da parte di docenti che dovrebbero cambiare mestiere, vanno con la speranza che qualcosa stavolta possa essere cambiato, vanno, sempre e comunque! perchè non andare equivarrebbe a rinunciare alla speranza e questo signori cari per noi NON È CONTEMPLATO!
P.s. Nella foto la recita della classe di mio figlio… non lo vedete? E’ quello seduto a destra insieme alla sua fantastica maestra.. quest’anno era troppo agitato per partecipare ma va bene così! Mio figlio è un dispensatore di felicità e speranza!