Questa volta cedo il posto..

Da aut-papà una delle cose che mi preoccupa, è la possibilità per Matteo di avere un giorno degli amici. Essere amico di un autistico è molto difficile ed è per tale ragione che molto spesso questi ragazzi sono condannati a non avere amici.

In una amicizia “normale” in genere, c’è un continuo dare e avere in gesti, parole sguardi o sensazioni, tutti elementi questi che in una relazione con una persona che tra i suoi deficit ha quello sociale, diventano spesso un dare a senso unico. Come si può essere allora amici ad un autistico?

Per me risulta facile amare Matteo. Il mio amore è incondizionato. Non ho bisogno che mi torni indietro niente per amarlo. Sono abituato a non risposte, a mancate dimostrazioni d’affetto, oppure a riconoscere tutto questo all’interno di piccoli gesti o parole spesso impercettibili agli altri. Ma soprattutto sono abituato a dissetarmi di attimi impagabili che ogni tanto arrivano, in cui un sorriso, una parola, un abbraccio mi trasmettono tutto quello che per giorni mi è mancato.

Per me è facile ma per gli altri? Non lo so e continuo a non saperlo anche dopo aver osservato ieri Matteo e la sua “amica” Michela giocare per ben 6 ore ininterrotte in una piscina.

Non so descrivervi la gioia di veder mio figlio giocare con una sua coetanea. Non so descrivervi la capacità di Michela nel sapere accogliere e coinvolgere Matteo annientando l’autismo. Se qualcuno li avesse osservati avrebbe visto semplicemente due bambini che giocavano. Io, guardandoli vedevo una speranza: la speranza che un giorno Matteo possa avere accanto amici come Michela.

E così oggi mi chiedevo ma cos’è l’amicizia? Probabilmente è qualcosa che come nel sentimento dell’amore, quando è vera, prescinde da ciò che ci torna indietro in gesti o parole e che ci porta a riconoscere nell’altro un bene prezioso da custodire con cura.

Questa volta cedo il posto…. Tu e la tua amica verso l’infinito e oltre! 🚀

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