Il Cinema

La nostra vita è composta di fasi, di momenti precisi che scandiscono perfettamente il tempo che passa. I figli, per chi li ha, sono una scure che taglia perfettamente il nostro percorso: la loro nascita, il primo dentino, il primo amore sono solo alcuni dei passaggi obbligati che nel bene o nel male segnano la nostra vita con grandi o piccole emozioni. A me ieri è toccata una grande emozione quando Elisa ha affrontato davanti tutti i suoi professori il suo esame di terza media!

Non vorrei raccontarvi che parliamo di questo esame da 2 anni, non vorrei ma non posso. Il livello di ansia di mia figlia è ereditario e purtroppo da entrambe le parti! Sono due anni che pensa a quale sarebbe stato l’argomento degli esami e dopo due anni, quest’anno finalmente ha deciso che l’argomento sarebbe stato “Il Cinema”.

Bene, dico io, lo trovo originale e permette facilmente di agganciarsi a tutte le materie. E così per Tecnologia decide di parlare della “Macchina da presa”; per storia della “Belle Epoque e dei Fratelli Lumiere”; per Inglese racconta in lingua la trama di “The terminal” interpretato da Tom Hanks uno dei suoi attori preferiti e così via per le altre materie.

“Ed Italiano?” Le chiedo io. “Papà, per Italiano ho deciso di parlare di Alessandro Baricco e di Novecento”. Ora pochi sanno perché a questa risposta mi sono emozionato, perché solo chi mi conosce sa che ho portato in scena a teatro decine di volte il monologo di Novecento di Baricco e pochi sanno quanto io sia particolarmente attaccato a questo monologo. Il piacere poi è aumentato quando mi ha detto “…peccato che la prof. di Italiano non sia tanto d’accordo perché vorrebbe io portassi qualche autore classico, ma ho insistito e porterò Novecento.”

Arriva il giorno dell’esame, siamo tutti emozionati. Solo la mamma può entrare, per via del Covid, poco importa, io mi metto da fuori appoggiato alla finestra e sono praticamente a tre metri da lei. Mi avvicino quanto basta ma resto voltato quasi di spalle perché non voglio rischiare di interferire. Sta per iniziare l’esame, Elisa prima di andare alla cattedra attira la mia attenzione e mi fa un gesto portando prima le dita agli occhi e poi al collo, il messaggio era: “se piangi ti uccido!”.

Mi conosce e sa che la mia emozione è forte. Ricordate il discorso delle fasi della nostra vita? In un attimo rivedo me agli esami di terza media e poi in sequenza: lei appena nata, lei bambina e poi finalmente metto a fuoco la mia ragazza che davanti alla commissione mantiene una calma eccezionale.

La prof più vicina a lei è quella d’Italiano, quella che tutti i ragazzi temono! In effetti nelle sessioni precedenti era quella che faceva più domande fuori tema. Se Elisa teme qualcosa agli esami è senz’altro lei, la professoressa di Italiano.

Inizia l’esame. Elisa con grande calma apre una cartellina che porta con se e chiede ai professori se può consegnargli un biglietto. Ed i professori restano subito colpiti dal biglietto che in pratica è la riproduzione di un biglietto del cinema, un biglietto dello spettacolo che anche loro insieme a me stanno per vedere.

La mia fase della vita sta scorrendo davanti ai miei occhi e me ne godo ogni singolo istante. Quasi ripeto la tesina a memoria insieme ad Elisa dopo averla ascoltata da lei che la ripeteva a me e la madre per decine e decine di volte.. ricordate il discorso dell’ansia?

La presentazione, il modo di esporre, tutto fila liscio, tant’è che i professori la interrompono come a dire “ok, basta così, va benissimo”. Ma proprio la professoressa di Italiano nota qualcosa, è come se Elisa non fosse soddisfatta. E allora le chiede: “Elisa, che c’è, vuoi dire qualcos’altro?”.

Ora, se stai dando un’esame e stai andando benissimo, tant’è che ti hanno fermato, tu non puoi voler aggiungere qualcos’altro giusto? E poi scusa, proprio la prof di Italiano te lo sta chiedendo… fermati!!

Ma Elisa, era evidentemente non soddisfatta, le mancava di dire qualcosa a cui teneva in modo particolare. Bene, io fino a quel momento avevo trattenuto l’emozione. Ma quando ha risposto “Si professoressa, vorrei parlare di Novecento di Baricco” beh allora non ce l’ho fatta, istintivamente ho fatto qualche passo per allontanarmi dalla finestra perché l’emozione era troppa, poi sono tornato e mi sono gustato lo spettacolo.

Non ha aggiunto altro il fatto che Elisa mi abbia detto poco dopo che aveva fatto questa cosa per me, non ha aggiunto altro perché era un messaggio che mi era arrivato forte e preciso.

La nostra vita è composta di fasi, di momenti precisi che scandiscono perfettamente il tempo che passa. Esame di terza media di mia figlia…. fatto!

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