Come molti altri papà, tutte le mattine alle 7:50 accompagno mia figlia Elisa a scuola. Elisa oggi fa la 2 elementare e quel passaggio da casa a scuola è probabilmente il momento più bello della mia giornata.
Si sa, la mattina generalmente ognuno di noi ha uno spirito diverso, più energico, fresco, con la prospettiva di un giorno che sta per iniziare e con l’animo ancora libero dai problemi che durante il giorno dovremo affrontare. Non lo so, forse sarà proprio grazie a questo spirito, ma di fatto in quei 10 minuti di tragitto tra casa e scuola, io ed Elisa riusciamo a parlare di qualsiasi cosa con grande condivisione e complicità.
Poi alle 8:00 arriviamo a scuola e ogni mattina, pur potendo lasciare l’auto vicinissima all’entrata, preferisco sempre parcheggiarla almeno ad un centinaio di metri di distanza. Vi sembrerà stupido, ma quei 100 metri, fatti a piedi tutte le sante mattine mano nella mano con mia figlia, cadenzano il ritmo della mia giornata, la rallentano.
Elisa non mi ha mai detto niente del fatto che parcheggio così lontano, non credo di illudermi nel pensare che anche lei ama quel momento, che anche lei ama quello spazio che ci concediamo.
E capita, certo, che qualche mattina siamo in ritardo, o che ho i minuti contati per via di qualche appuntamento di lavoro, ma puntualmente non mi faccio mai mancare i nostri 100 metri. Quello è uno spazio nostro, insostituibile. E mi piace guardare certe volte genitori correre, affannarsi, perché sono le 8 e 5 minuti e noi invece lì, tranquilli che camminiamo.
In quei 3 o 4 minuti a piedi, rivivo ricordi di tempi in cui tutto era meno frenetico, in cui si poteva andare a scuola a piedi e da soli! In cui si parlava a voce e non a tasti, in cui il martedì dovevo attraversare a piedi pure il mercato prima di arrivare a scuola. Ma soprattutto in quei 3 o 4 minuti stampo momenti indelebili nei nostri ricordi.
Poi arrivati a scuola saluto la mia bambina e in quel preciso istante tutto torna veloce, accelera… ed è proprio in quel momento che quello spirito leggero, quell’animo fresco e mattutino realizza che da li a poco inizierà a fare i conti con una realtà ben diversa.