L’altro giorno vado dal dottore per via di un forte mal di schiena e lui dopo la visita mi fa la ricetta delle medicine. Mia moglie subito: “questa ce l’ho… questa forse…” arriviamo a casa e con fare disinvolto mi dice “guarda nel cassetto delle medicine“. Io senza rifletterci troppo, apro il cassetto e sbraaaaa… centinaia di migliaia di scatolette di medicine di ogni tipo. Le guardo per tre secondi.. immobile… poi, senza nemmeno toccarle, le dico: “non c’è” – “ma… hai visto bene?” fa subito lei, e non è che avevo dubbi su quello che mi avrebbe risposto. Che cerco a fare se dopo 10 minuti di ricerca che non trovo niente, arriva lei infila la mano senza guardare e estrae il coniglio dal cilindro?. Insomma, viene in camera, inizia a cercare e puntualmente trova la medicina e puntualmente… è scaduta! Centinaia di scatolette di medicine… e quella che mi serve è scaduta.
Ma perchè non inventano i medicinali sciolti? Eh? Hanno fatto il latte sciolto, i detersivi sciolti, perchè non pure i medicinali? Così uno va in farmacia e chiede “mi dia 4 pillole di Prosticin, 2 bustine di Bisfulin e visto che ci si trova ci metta pure 3 supposte di Infisulin” e magari “ah senta… 2 gocce di collirio me le potrebbe mettere direttamente nell’occhio?”. La verità è che ormai il mercato dei medicinali è più losco di quello delle armi. Inventano il medicinale, poi vanno dai dottori e gli dicono “ecco il vaccino… trovate una malattia adatta che lo mettiamo in commercio… magari un influenza” e quelli un po sorpresi “ah!” e loro “A… influenza A… mi piace… ok!“. In farmacia… in farmacia non si può evitare di andarci prima o poi ti tocca.
Prendo la ricetta e vado in farmacia… entro… e subito ho il primo enorme problema: la fila di destra o quella di sinistra? Come in banca, come alla posta… tanto lo so… che se scelgo quella di destra poi la dottoressa dall’altra parte se ne accorge e rallenta! Le file? Sono sempre più veloci quelle degli altri! Mi metto l’anima in pace e aspetto… e allora osservo e inevitabilmente ascolto quelli prima di me cosa comprano. C’è chi c’ha la ricetta e manco parla, consegna il foglietto e via, chi non ce l’ha e a memoria chiede il farmaco e quelle quasi sempre sono le vecchiette… quelle che non si ricordano di nulla ma per i nomi dei farmaci lasciale stare… quelle che poverine, vanno a casa con più medicinali che spesa… quelle che il farmacista puntualmente gli chiede “queste gliele ha prescritte il medico vero?” …. Ma che cazzo se ne fa una vecchietta dei medicinali? si riunisce la sera con le amiche per spararsi una botta?
Arriva il mio turno, prendo la ricetta e per fare il figo cerco di leggerla… “vorrei… mi dia… ecco…”. Ma voi siete mai riusciti a leggere una ricetta? ma come fa il farmacista a leggere le ricette? Anzi come fanno i dottori a scriverle tutti allo stesso incomprensibile modo? Secondo me all’università fanno un esame a parte… “ricettologia”. Il farmacista mi vede impacciato, si prende la ricetta, incomprensibile… la guarda, non fa una piega, si volta, allunga la mano e sfila dalla parete dietro di lui un binario di un treno che quasi arriva al bancone. Poi si ferma e mi fa “ma il Bifulin lo vuole in compresse o supposte?” e io innocentemente chiedo “che differenza c’è?” e lui mentre pensa “se hai la faccia come il culo…” mi dice “beh… nessuna” e a quel punto capisco e mi sento un deficiente.
Tornato a casa prendo la scatoletta la apro e sfilo il foglietto illustrativo… non è che non mi fido, ma se il farmacista ha letto male? Si può sbagliare pure lui no? Poi mi son sempre chiesto: “ma come fanno i medici a conoscere tutte le medicine con tutti i dosaggi e con tutte le incompatibilità e con tutte le controindicazioni??”… le controindicazioni!!! avete mai letto le controindicazioni di un qualsiasi farmaco? Non fatelo! Apro il foglietto e leggo “… in alcuni casi, abbassa l’appetito sessuale….” … e no!!! no!! nooooo! Prendo la medicina vado in camera da letto e la butto nel cassetto… preferisco il mal di schiena!!!
ahahahhah troppo divertente, ma quando l’hai scritta?!? L’unica parte meno origine era quella sulla calligrafia dei dottori… due righe su tutto il pezzo ci si può stare!
Questo monologo l’ho scritto un anno fa come “esperimento”. Insomma dopo troppe cose drammatiche, avevo deciso di provare a scrivere un monologo divertente. Il fatto è che mentre i monologhi drammatici che scrivo riesco pure a interpretarli, quelli comici no 🙂 forse dovrei provare lo stile di Gioele Dix che pur se “incazzato” è un genio comico.