Avevo 12 anni, primo giorno di scuola, gran paura… e beh ora si faceva sul serio, mica erano più le elementari!
Primo giorno di scuola media, dai preti! Salesiani per la precisione. Non sapevo nemmeno di che si trattasse, chi erano i salesiani e perché i miei mi avevano iscritto alla scuola dai preti? La mia infanzia fino a quel momento l’avevo vissuta lontano dalla realtà del paese e quindi non sapevo nemmeno che esistesse un oratorio; l’oratorio dei salesiani. Comunque ora mi trovavo là, con 30 compagni di classe tutti rigorosamente maschi.
Primo giorno di scuola media dai salesiani, ora di religione! …te pareva… e già! qui siamo dai preti. Stamattina appena entrati: “Ave Maria” e “Padre Nostro”, adesso pure religione, mica mi dovrò far prete? insomma il dubbio ti viene! Questo prete dell’ora di religione però, è strano, è diverso, non so ma… mica pare un prete! E’ pelato, con la barba e va beh, fin qui… ma è molto giovane, avrà 35 anni, parla con un accento non di qui, non di provincia, pare romano e pare un tipo, figo!
Primo giorno di scuola media, dai salesiani, ora di religione con Don Luigi ed un suo amico. Un prete e l’amico del prete che è pure un po schivo, un ragazzo che avrà forse una ventina d’anni. Don Luigi dice che noi ragazzi dobbiamo unirci, che dobbiamo formare un gruppo, ci parla di San Domenico Savio, ci racconta che con il suo amico, quello schivo, quando si trovava all’Oratorio di Roma avevano formato un bel gruppo. Insomma il prete è travolgente e il suo entusiasmo ci convince, o meglio riesce a convincere almeno metà della classe. Nel pomeriggio, dopo la scuola, tutti da Don Luigi, all’Oratorio che si trovava proprio adiacente all’Istituto scolastico.
Così ho conosciuto Don Luigi, il mio prete credofilo! Ovviamente, frequentando l’Oratorio, non potevi non essere coinvolto in tutte le attività che Don Luigi s’inventava. Il suo successo stava nel saper coinvolgere e crearsi una cerchia di collaboratori entusiasti e naturalmente io ero uno di quelli. Giorno dopo giorno la nostra amicizia cresceva.
Ora qualcuno si domanderà ma perchè credofilo? Il fatto è che uno dei ricordi che ho di quel periodo è che… è capitato… insomma che qualche volta io rimanessi a dormire da Don Luigi. Sì, esattamente!! nella sua camera! Uuuuuhhhhhhh!!!! e va beh mica sapevo che fosse così pericoloso!!!! e quel malefico prete credofilo mi obbligava a…. recitare una marea di preghiere prima di andare a dormire… uuuuuuuhhhhh!!! quante ne sapeva, non finivano mai! Non solo! Mi obbligava a lavarmi i denti, lavarmi i piedi, lavarmi le ascelle, tutto! Chiaramente si andava a dormire alle 21, massimo 21:30 e senza televisione! Ci si svegliava alle 6, si pregava e si faceva colazione soltanto con latte e pane, insieme ad una decina di altri preti. Quel malefico prete credofilo! A tavola poi, era inflessibile. Nel bicchiere o nel piatto dovevi mettere solo quello che avresti mangiato o bevuto. Guai se avanzava qualcosa! Malefico!
Don Luigi! Uno dei più grandi amici che io abbia mai avuto. Uno dei pochi veri preti che io abbia mai incontrato. Una delle persone più severe e più amorevoli allo stesso tempo che io abbia mai conosciuto.
Il mio prete credofilo, aveva un credo di ferro, un vivere il vangelo senza eccezioni, senza rivisitazioni, senza interpretazioni strane. Il suo modo di vedere le cose era sorprendente: la morte come un semplice e bellissimo ritorno al padre, l’assoluta mancanza di interesse verso le cose materiali, verso i soldi, verso l’Io. Per lui c’era solo il prossimo e il suo bene. Il suo credo era disarmante.
Eh va beh, è vero, per un periodo se pur brevissimo, ho pure pensato di farmi prete. Insomma, quando uno ha a riferimento una persona felice, realizzata, entusiasta della vita, che non ha paura della morte e di nient’altro, perchè si sente nelle piene mani di un essere al di sopra di tutto… che puoi pensare?
Poi gli anni passano e ti fanno peccatore e allora capisci che sono pochi i preti credofili e purtroppo ci sono pure quelli pretofili. Non ho più frequentato l’oratorio, non sono più andato in chiesa, non ho più creduto nell’istituzione della chiesa, anche se so che Don Luigi è ancora là, in mezzo ai giovani, con il suo inossidabile credo, ad inventare giochi, ad aiutare, a confessare ragazzi sedendogli affianco, per capire come poterli aiutare, questo faceva.
Cosa è rimasto in me? potrei dire che nel piatto e nel bicchiere, metto solo quello che mangio e bevo e difficilmente lascio gli avanzi, ma non è così, non è solo questo. Non sarò un cattolico, ma ho un Dio in cui credere. Non prego… non voglio chiedere di più … ringrazio!…lo faccio tutti i giorni! Il mio caro Don Luigi! A lui debbo molto. Una gran parte di me oggi la debbo a lui.