“Questo componimento è frutto di un esercizio condotto all’interno di un laboratorio teatrale. Lo scopo era quello di farsi suggestionare da alcune immagini e di rappresentarle poi attraverso una propria performance… tempo a diposizione: 1 notte”
Avete mai pensato alla vita delle parole? A come nascono, a come entrano dentro di voi, a come nel tempo cambiano di significato? A come, a volte, avresti voluto fargli cambiare significato. Le parole servono a comunicare… si… ma quando non hai parole come fai? baahh, baaaahh, baaaaaahh, mio figlio 2 anni dice solo bah, è tutto bah, la pappa bah, i giochi bah, le ninne bah… ma chi cavolo glielo ha insegnato?…. bah!
Quando non hai parole come comunichi? Come mio figlio? Quando nessuno te le ha insegnate e quelle che ascoltavi erano troppo difficili da capire o da ripetere, beh allora si capisce: “bah!” Ma io nemmeno quello dicevo. Nel mio collegio le parole… tutte le parole facevano solo rumore… e quando ascolti rumore, impari solo a fare rumore.
Quello era tutto il mio mondo e per quanto “stretto”, per me era completo, perfetto, come una piccola nave, sulla quale trovai ed imparai tutte le parole di cui avevo bisogno, beh, tranne qualcuna. Erano le parole “prime” quelle che gli altri, a parte mio figlio, imparano “prima”… e che io capii solo dopo: mamma… papà… fu da quel momento che compresi l’importanza delle parole.
Noi viviamo di parole, siamo fabbriche di parole, fabbriche che usano materia prima prodotta da altre fabbriche… “parole”… parole su parole.
Ci sono parole per le quali le persone muoiono: fame, cancro… libertà. Ci sono parole che ti creano immagini… per me parole come: tenebre… o luce. Ci sono parole che hanno suoni bellissimi tipo: silenzio, sussurro. Ci sono parole che nella vita ti apriranno un sacco di porte… si, anche “spingere” e “tirare” ma soprattutto “Grazie” e “Per favore”. Ci sono parole che… “se mi fossi stato zitto!” Si ma pure: “eeehh se avessi parlato!!!” Ci sono parole che non ci dicono niente ed è solo un blah blah blah. Ci sono parole che fanno ridere da sole… “puzzetta!”… perchè a mia figlia fa ridere la parola puzzetta? Sapete qualcosa che io non so di mia figlia? Ci sono parole che Ruzzle capisce, ma tu che sei Italiano giureresti su tua madre che non esistono, poi però fai i punti e allora fingi che la sapevi. Ci sono parole che: wifi, wireless, usb, bluetooth, CD, DVD, HD, PD, PD-L. Ci sono parole che “supercalifragilistichespiralitoso se lo dici forte avrai un successo strepitoso!”. Ci sono parole che “li mortacci tua!”… provate a dirlo in altre parole! Ci sono parole che sono… nuove… giovani: “bella raga, bella frate, bella zio… stai sciallo”.
Poi… ci sono parole che non occorre pronunciare e si nascondo dietro a sguardi, a gesti o a semplici silenzi… spesso sono quelle più importanti. Parole che ci sono mancate e che avremmo voluto sentirci dire, ma che nessuno ha mai pronunciato.
Infine, ci sono parole che ti segnano, profondamente, e che da quel momento diventano la chiave di una porta indelebile tra il tuo presente, ed un passato che vorresti solo cancellare.
Quanto sarebbe bello se le parole avessero un costo… se quelle più importanti costassero tanto, e quelle innocue fossero anche gratis. Sarebbe un mondo migliore. Si darebbe molta più importanza alle parole…. anche se… poi accadrebbe che in pochi, i ricchi, quelli che se lo possono permettere, parlerebbero… tanto per parlare e in molti, i poveri, non potrebbero permettersi di parlare… sarebbe un mondo… bah!